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Prima uscita anno 2019.
Visita alla Collezione di Nello Salsapariglia, Bagnolo in Piano (RE)
150 Motociclette d'epoca dal 1900, 100 Motori Agricoli e Industriali dal 1900, 100 Grammofoni e Fonografi e Radio dal 1870,
Trattori e motofalciatrici Lesa, Biciclette antiche, Motoseghe Sabart
Con l’inaugurazione della “Collezione Salsapariglia”, questo perseverante appassionato emiliano non è solo riuscito a concretizzare una sua idea. Il suo intento – quello di rendere accessibile e visitabile a tutti il suo patrimonio di biciclette, motociclette, trattori, radio e grammofoni – colora di altruismo una passione di una vita: la meccanica.
Una piacevole ossessione che Nello Salsapariglia, nato nel 1926, ha avuto fin da bambino. All’alba, quando i “trattoristi” preparavano i mezzi per la dura giornata di aratura, lui scappava di casa per seguire tutta la sequenza delle operazioni necessarie per l’avviamento.
La visita ai tre piani nei quali è strutturata la collezione è in grado di far spaziare la mente del visitatore in molti settori della meccanica. Si parte dai trattori, punto da dove è iniziata l’avventura motoristica di Nello Salsapariglia. Su questi mezzi meccanici ha trascorso parte della sua vita lavorativa, dedicandosi all’aratura dei campi a partire dalla metà degli anni Quaranta. Esperienza che è servita per iniziare a produrre i “suoi” trattori, realizzati con i componenti recuperati da alcuni mezzi militari utilizzati dagli americani. Con creatività tutta italiana e con grande arguzia meccanica Salsapariglia ha realizzato i primi trattori “Lesa” utilizzando il cambio dei camion militari GMC e Dodge. Accoppiando queste componenti ha ottenuto un cambio a 5 marce in avanti e 2 retromarce, utilizzabili anche con le ridotte. Gruppo trasmissione che, insieme ai motori Slanzi, erano la base dei trattori costruiti da Salsaparaglia.
Piccoli aneddoti nascosti dalle pesanti fusioni delle trasmissioni di questi mezzi, impossibili da conoscere se non grazie al racconto di chi sa estrarre da questi mezzi le notizie più nascoste attingendo alla sua grande esperienza e sensibilità.
Un percorso, quello del primo piano, che comprende anche i motori stazionari. Quelli ai quali generalmente sono stati richiesti i lavori compiti forse più gravosi, propulsori il cui compito non è stato di fornire velocità o movimento ad un mezzo..
Di grande interesse anche la sala riservata ai grammofoni, alle radio e ai proiettori, testimoni, come le moto e i trattori, di epoche ormai passate.